PSICOSOMATICA
Il modello ecobiopsicologico, nello spostare il campo di osservazione dall’individuo alla relazione che i suoi organi ed apparati intrattengono con le immagini psichiche corrispondenti, considera l’uomo e la sua fisiologia come un “sistema organizzato” costituito da reti di relazioni, aperto a un flusso informativo. L’essere umano così concepito è inserito in reti più ampie quali la famiglia, la società e la cultura, che a loro volta fanno parte di un grande ecosistema naturale, in cui tutte le parti che lo compongono si corrispondono fra loro. In questa prospettiva il concetto di malattia viene considerato come il risultato di un’interazione di più fattori che possono essere studiati su vari piani. Al centro di queste relazioni complesse si pone il Sé, che costituisce un campo di forza in grado di ordinare la relazione fra gli eventi fisici e i loro correlati psicologici, quali gli affetti e le immagini psichiche. Lo spostamento da una visione atomistica e riduttiva dell’uomo e del mondo a una teoria del campo unificato, comporta che ogni evento fisiologico e psicologico sia espressione nell’individuo del suo campo archetipico o Sé psicosomatico. Sul piano della patologia le implicazioni di questa “unità di relazioni” comporta la possibilità di leggere la malattia come espressione di un disagio multifattoriale, in cui tutta la complessità della rete delle esperienze umane concorre nel determinare la manifestazione specifica.
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